Utente:Claudiadicesare/Sandbox
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La "spettroscopia astronomica" è lo studio dell'astronomia usando le tecniche della spettroscopia per misurare lo spettro della radiazione elettromagnetica, inclusa la luce visibile e le onde radio, che irradia dalle stelle e da altri corpi celesti caldi. La spettroscopia può essere utilizzata per derivare varie proprietà delle stelle distanti e delle galassie, come ad esempio la loro composizione chimica, la temperatura, la densità, la massa, la distanza, la luminosità e il loro moto relativo usando le misure dell'effetto Doppler.
La spettroscopia astronomica è utilizzata per misurare principalmente tre bande di radiazione: lo spettro visibile che comprende l'infrarosso, le onde radio e i raggi X che comprendono ultravioletto. La spettroscopia si occupa di aree specifiche dello spettro a seconda del problema astrofico, ma ovviamente vengono utilizzati metodi molti diversi per rivelare il segnale. Ad esempio l'Ozono (O3) e l'ossigeno molecolare (O2) assorbono la luce con una lunghezza d'onda inferiore a 300 nm, questo significa che per studiare tali molecole in sorgenti extraterrestri non è possibile fare spettroscopia dalla terra in quanto il segnale dovuto all'atmosfera maschererebbe qualsiasi segnale extraterrestre, da qui nasce la necessità di telescopi satellitare o di un rivelatore montato su un razzo. La rivelazione di segnali radio avviene invece con antenne. La radiazione infrarossa, specialmente il cosiddetto lontano infrarosso, viene assorbita dall'acqua atmosferica e dall'anidride carbonica: quindi questa branca della spettroscopia che ha dato importanti informazioni in astrofisica, ha bisogno o di palloni sonda ad alta quota (stratosfera) o satelliti per potere ottenere informazioni utili. Gli strumenti sono simili a quelli usati per la spettroscopia ottica, ma comportano tutte le problematiche connesse con l'uso di palloni sonda o satelliti[1].