Fauna della Russia
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La Russia è lo stato più vasto al mondo per estensione e occupa due continenti, l'Europa e l'Asia. La fauna di questo paese si inserisce nell'immensa varietà di habitat che la Russia possiede all'interno dei suoi confini: si passa da zone artiche a nord a deserti, come quello del Gobi al confine mongolo, passando per paludi, boschi, praterie, tundra, saiga, foreste di latifoglie e grandi catene montuose.
Ciò ha permesso la registrazione, tra le altre, di 266 specie di mammiferi e 804 specie di uccelli, di cui alcune endemiche e uniche del paese, come il leopardo dell'Amur. Vi sono inoltre moltissimi luoghi noti per la loro biodiversità, come il Lago Bajkal, i Monti Urali, il massiccio del Sichote-Alin, la penisola della Kamchatka, il fiume Amur, il Mar Glaciale Artico e la Siberia tutta.
In Russia il problema della convivenza uomo-animale non è particolarmente sentito, in quanto il paese è ricchissimo di aree naturali pressappoco vergini dove non si incontra alcuna presenza umana per chilometri e chilometri. Ma, allo stesso tempo, ci sono anche villaggi poveri in zone rurali, i cui abitanti, per guadagnare di più, si dedicano alla caccia di frodo. Ciò ha portato nel corso degli anni alla quasi estinzione di molti animali per ragioni commerciali come la tigre siberiana o l'orso dal collare. La conseguenza di questo fu la creazione di ben 48 parchi nazionali all'interno dei confini del paese. I primi ad essere fondati furono il Parco Nazionale di Soci e il Parco Nazionale Losinj Ostrov, entrambi nel 1983.