Libertà negativa
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Libertà negativa o libertà "da" o ancora libertà come assenza d'impedimento, indica con una terminologia politica la possibilità che qualcuno abbia di agire senza che nessuno intervenga a ostacolarlo o anche la decisione di rimanere passivo senza che nessuno lo costringa a non agire. [1] La stessa situazione vale se uno dei due soggetti contrastanti (chi agisce o chi vuole fermarlo), o ambedue, non sia rappresentato da esseri umani come quando per esempio si dica di essersi liberati dal timore delle forze della natura o quando un ente naturale come un fiume è libero di seguire il proprio corso quando non ne è impedito da sbarramenti o dighe. [2]
La distinzione teorica, sulle orme di Immanuel Kant, tra libertà "di" (positiva) e libertà "da" (negativa) è stata introdotta per la prima volta dal filosofo liberale Isaiah Berlin [3] (1909-1997), professore di teoria sociale e politica. «L'essenza della libertà è sempre consistita nella capacità di scegliere come si vuole scegliere e perché così si vuole, senza costrizioni o intimidazioni, senza che un sistema immenso ci inghiotta; e nel diritto di resistere, di essere impopolare, di schierarti per le tue convinzioni per il solo fatto che sono tue. La vera libertà è questa, e senza di essa non c'è mai libertà, di nessun genere, e nemmeno l'illusione di averla»[4]