Utente:Unochepassava94/Sandbox7
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La Causa Persa della Confederazione (Lost Cause of the Confederacy in inglese) o semplicemente Causa Persa (Lost Cause) è un mito pseudostorico negazionista statunitense nel quale si sostiene che la causa portata avanti dagli Stati Confederati durante la guerra civile americana fosse giusta, eroica e non incentrata sulla schiavitù. Questa tesi, esposta per la prima volta nel 1866, ha influenzato in maniera continuata i rapporti interraziali, i ruoli di genere e le posizioni religiose negli Stati Uniti meridionali fino al tempo presente. La falsa storiografia della Causa Persa (molta della quale basata su di una retorica tesa a mitizzare Robert E. Lee come una figura eroica) è stata attentamente esaminata dagli storici contemporanei, diversi dei quali si sono attivamente dedicati allo smantellamento di molte parti di questa moderna mitologia.
Oltre al lavoro forzato non retribuito e all'impossibilità di lasciare il servizio del proprio padrone, il trattamento degli schiavi negli Stati Uniti includeva spesso abusi e violenze sessuali, l'esclusione dall'istruzione e punizioni corporali come la fustigazione. Le famiglie erano spesso separate dalla vendita di uno o più membri, i quali solitamente non avrebbero mai più rivisto i propri cari. Ignorando scientemente questi fatti, i sostenitori della Causa Persa reimmaginano la schiavitù come una realtà positiva e ne negano il ruolo di causa primaria della guerra civile americana, contraddicendo numerose dichiarazioni fatte dagli stessi capi confederati. Al contrario, inquadrano la guerra come una difesa dei diritti degli Stati e come un atto necessario alla protezione della loro economia agraria contro una presunta aggressione nordista. La vittoria dell'Unione viene quindi considerata il risultato delle sue maggiori dimensioni e capacità industriale, mentre la fazione confederata è dipinta come dotata di maggiori moralità e abilità militari. Gli storici moderni rigettano nettamente queste caratterizzazioni degli eventi ed evidenziano come la causa centrale della guerra fosse la schiavitù.
Ci sono stati due intensi periodi di attività relativi alla Causa Persa: il primo a cavallo tra il XIX e il XX secolo, come parte degli sforzi mirati a preservare la memoria dei veterani confederati (gli ultimi dei quali stavano morendo proprio in quel tempo), il secondo in concomitanza del movimento per i diritti civili degli anni 1950 e 1960, come movimento reazionario davanti al crescente supporto dell'opinione pubblica per l'uguaglianza razziale. Tramite azioni quali la costruzione di prominenti monumenti confederati e la pubblicazione di testi scolastici di storia, le organizzazioni a sostegno della Causa Persa (tra cui le United Daughters of the Confederacy e i Sons of Confederate Veterans) tentarono di assicurarsi che i bianchi del Sud conoscessero quello che definivano il "vero" resoconto della guerra civile e che continuassero perciò a supportare politiche suprematiste come le leggi Jim Crow. In questo senso, anche il suprematismo bianco ricopre un ruolo centrale nella narrazione della Causa Persa.