Guerra cognitiva
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La guerra cognitiva è una forma di guerra ibrida fondata sulla conduzione continua e ripetuta di attacchi informativi e operazioni psicologiche nei confronti di una società, principalmente per mezzo di influencer, social media e social network. Suddetti attacchi hanno il potenziale e l'obiettivo di indebolire la società bersagliata promuovendo al suo interno polarizzazione inter- e intracomunitaria, processi di radicalizzazione e persino fenomeni di instupidimento negli individui e nelle collettività[1].
La guerra cognitiva è distinta dalle guerre psicologiche, che si caratterizzano per la limitatezza di obiettivi e durata e dunque per l'impatto inferiore sulla mente del bersaglio nel lungo termine, e non è da confondere con le guerre neurologiche, nelle quali è previsto l'utilizzo di agenti chimici, biologici e radiologici per provocare l'insorgere di malattie e tumori a livello di cervello e di sistema nervoso.