Arti marziali indiane
sistemi di combattimento nel Subcontinente indiano / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Con l'espressione arti marziali indiane ci si riferisce ai sistemi di combattimento del Subcontinente indiano. Nelle lingue di quel luogo[1] esistono numerosi termini, di origine antica, per il concetto di cui ci occupiamo in questa voce. Alcuni di essi sembrano concentrarsi su specifiche discipline (ad esempio uso dell'arco, combattimento armato), ma in epoca classica erano usati genericamente per tutti i sistemi di combattimento.
Tra i termini più comuni oggi, śastra-vidyā è un composto di śastra (arma) e vidyā (conoscenza).[2] Dhanurveda deriva dalle parole per "arco" (dhanushya) e "conoscenza" (veda), la "scienza del tiro con l'arco" nella letteratura puranica, poi applicato alle arti marziali in generale.[3] Il testo Viṣṇu Purāṇa definisce dhanuveda come uno dei diciotto tradizionali rami di "conoscenza applicata" o upaveda, assieme a shastrashastra o scienza militare.[4] Un termine successivo, yuddha kalā, viene dalle parole yuddha che significa lotta o combattimento e kalā che vuol dire abilità. Il termine collegato śastra kalā (letteralmente arte delle armi) di solito si riferisce specificamente alle discipline armate. Un altro termine, yuddha-vidyāo "conoscenza del combattimento", si riferisce alle abilità usate sul campo di battaglia, comprendenti non solo il combattimento vero e proprio ma anche formazioni di battaglia e strategia. Le arti marziali di solito sono apprese e praticate nelle akhara tradizionali.[5][6]