Cicogna (araldica)
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In araldica la cicogna simboleggia la pietà filiale, come ritenuto dai Romani e dai Greci, che la consacrarono a Giunone.[1] I Romani chiamarono lex ciconiaria, dal suo nome, la legge che imponeva ai figli l'obbligo di assistere i vecchi genitori. Quando porta in bocca l'origano è simbolo di medicina, perché si credeva che tale pianta rendesse la salute. È anche intesa come simbolo di alta virtù perché nota come accanita distruttrice di serpi, che a loro volta rappresentano i vizi dell'umanità.
Nelle rappresentazioni araldiche è talora confusa con la gru, dalla quale si differenzia per la lunghezza del becco o, secondo altri[2], per non avere la zampa destra levata e per portare il collo alquanto indietro (ritirato). Abitualmente è rappresentata con il collo ritirato.
- Tre cicogne d'argento con l'origano in bocca (stemma della Facoltà di medicina di Parigi)
- Cicogna con la zampa alzata (Gerstungen, Germania)
- Cicogna col volo spiegato (Lel'čycy, Bielorussia)
- Cicogna col volo spiegato (Stolin, Bielorussia)
- Cicogna posata su un edificio (Löbnitz, Germania)
- Due cicogne al naturale affrontate (Výčapy, Repubblica Ceca)
- Lehmrade, Germania
- Peterslahr, Germania
- Koberg, Germania
- Cicogna al naturale con la zampa alzata (Bergenhusen, Germania)
- Cicogna tenente nel becco un serpe di verde (Savoillan, Francia)
- Cerignola, Italia
- Contea di Heves, Ungheria