Economia della Tunisia
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Classificata come economia più competitiva in Africa dal World Economic Forum nel 2009;[1] la Tunisia è un paese orientato all'esportazione con un'economia che, pur con una media del 5% del PIL crescita dall'inizio degli anni '90, ha sofferto di corruzione a vantaggio delle élite politicamente connesse.[2] Il codice penale tunisino criminalizza diverse forme di corruzione, tra cui corruzione attiva e passiva, abusi di ufficio, estorsioni e conflitti di interesse, ma il quadro anticorruzione non è applicato in modo efficace.[3] Tuttavia, secondo il Corruption Perceptions Index pubblicato annualmente da Transparency International, la Tunisia è stata classificata come il paese nordafricano meno corrotto nel 2016, con un punteggio di 41. La Tunisia ha un'economia diversificata, che va dall'agricoltura, all' estrazione mineraria, all'industria manifatturiera e dei prodotti petroliferi, al turismo, che rappresentava il 7% del PIL totale e 370.000 posti di lavoro nel 2009.[4] Nel 2008 ha prodotto un'economia di 41 miliardi di dollari in termini nominali e 82 miliardi di dollari in PPA.[5]
Il settore agricolo rappresenta l'11,6% del PIL, l'industria il 25,7% ei servizi il 62,8%. Il settore industriale è costituito principalmente dalla produzione di abbigliamento e calzature, dalla produzione di parti di automobili e macchinari elettrici. Sebbene la Tunisia abbia registrato una crescita media del 5% nell'ultimo decennio, continua a soffrire di un alto tasso di disoccupazione, soprattutto tra i giovani.
L'Unione europea rimane il primo partner commerciale della Tunisia, rappresentando attualmente il 72,5% delle importazioni tunisine e il 75% delle esportazioni tunisine. La Tunisia è uno dei partner commerciali più affermati dell'Unione europea nella regione mediterranea e si classifica come il 30° partner commerciale dell'UE. La Tunisia è stato il primo paese del Mediterraneo a firmare un accordo di associazione con l'Unione europea, nel luglio 1995, anche se anche prima dell'entrata in vigore della data di entrata in vigore, la Tunisia ha iniziato a smantellare le tariffe sul commercio bilaterale dell'UE. La Tunisia ha finalizzato lo smantellamento delle tariffe per i prodotti industriali nel 2008 ed è stato quindi il primo paese mediterraneo non UE ad entrare in un'area di libero scambio con l'UE.[6]
Un settore di punta dell'economia è il turismo; tra le attrazioni turistiche della Tunisia ci sono la sua capitale cosmopolita di Tunisi, le antiche rovine di Cartagine, i quartieri musulmano ed ebraico di Djerba, le località costiere al di fuori di Monastir, e la città animata dalla vita notturna di Hammamet.[7]